Come sarebbe bello svegliarsi al mattino
e potersi affacciare alla vita da una finestra vista mare.
Scostare le tende,
E le paure,
vederle danzare come acari baciati dal sole
Per poter sbirciare anche solo un secondo,
appena fuori,
sempre dritto.
E vederlo,
Il mare.
Inalarlo.
Riempire le narici di iodio,
che entra
e si insinua
come acqua di Sirmione
Per placare i malumori
E i germi del mondo
Che non è come vorremmo.
Sentire i polmoni,
che pregni di salsedine,
Spingono il mare dentro,
Fino in fondo,
Dove lo sciabordio può cullare le speranze
naufragate chissà in quale anfratto dell'anima stanca.
Bisognerebbe proprio farlo. Proprio esserci. Lì di fronte, All'infinito.
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